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Autore Halloween the beginning
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 05-01-2008 11:39  
Trama: Il giovane Michael Myers è un adolescente pieno di problemi con l'ossessione delle maschere. Dopo aver torturato diversi animali domestici, una sera del 31 ottobre la sua torbida psiche lo porta a dover scatenare una furia omicida senza pari. Dopo 17 anni di detenzione in un istituto psichiatrico vigilato dal dottor Loomis, sembra che sia arrivato il momento che il giovane assassino scateni il suo insensato folle istinto omicida, anche perchè vorrebbe ritrovare l'unico membro rimasto della sua famiglia ...

Commento: Dopo averci provato con "Non aprite quella porta" e in altre occasioni, il cinema americano dell'orrore ci riprova a partire da zero, con l'approvazione del suo autore originale John Carpenter, qui in veste di promoter come recita la locandina. Quasi che fosse una sorta di necessità assoluta quella di non andare avanti con le storyline per non scoraggiare il pubblico pagante (magari una dicitura Halloween 9, questa sarebbe stata con il film nuovo la conta dei capitoli, poteva far pensare a qualcuno che non sapendo cosa fosse avvenuto prima si perdeva il senso e la comprensione, peccato che dal quarto capitolo fossero tutti uguali, con un terzo senza Myers, il killer inarrestabile arriva, bodycount e solita lotta finale con l'ultima vittima tosta, con finalino scontato che presume un nuovo capitolo e la rinascita del protagonista macellatore) si cerca di ripartire con nuova numerazione per riproporre in chiave moderna quello che è già stato fatto e detto. Di fatto l'interesse per questo progetto era più legato al nome del regista chiamato a dirigerlo che per il personaggio del serial killer protagonista, dato che Rob Zombie, metal rocker dedicatosi alla regia, ha firmato due interessanti film horror in dittico come la Casa dei 1000 corpi e La casa del diavolo. Di fatto la serie di Halloween, dopo il primo capitolo considerato importantissimo per le ispirazioni della filmografia slasher moderna, ha perso man mano ogni mordente (e pubblico) rispetto ad altre serie come Nightmare e Venerdì 13, e molti suoi capitoli sono arrivati privi di qualsiasi qualità e da noi solo in home video, scompaginando anche i fan più accaniti per i continui ritorni dalle morti prive di senso di vari protagonisti, dove di fatto Halloween 20 anni dopo, ripartiva dimenticando completamente quello successo dopo H2. Diversamente dalle serie citate sopra che hanno cercato di rivitalizzarsi con uno scontro face to face (Freddy vs Jason), per Halloween si è optato per il tabula rasa e il back to basic.
La trama è molto semplice : siamo al 31 ottobre del 1963 nella cittadina di Haddonfield, mentre tutti i bambini e ragazzi non vedono l'ora di bussare alle porte per il tradizionale "Dolcetto o scherzetto", l'adolescente Michael Myers (interpretato molto bene dall'esordiente giovanissimo Daeg Faerch) si diletta con ben altro, e cresciuto in seno a una famiglia disastrata, (padre sempre ubriaco e più attento alle procaci forme della figliastra che alla sua educazione, madre strip dancer e sorellastra che non gli mostra nessun interesse d'affetto, chiudendo con una sorellina infante), la notte di Halloween scatena una furia infernale che lo porta ad essere protagonista di uno sterminio di massa, a cui sopravvive solo la sorellina più piccola. Chiusosi poi in un mutismo totale, viene rinchiuso per 17 anni in un ospedale psichiatrico con le sue maschere da cui è ossessionato sotto le cure del professor Loomis, ma ormai il tempo di ricongiungersi con la sola sopravvissuta della sua famiglia è giunto.
Film quindi diviso in due parti, una che narra la giovinezza del serial killer (confusamente narrata anche nel misconosciuto Halloween 6, la maledizione di Michael Myers) e una che ripercorre il primo Halloween del 1978 in maniera quasi lineare con piccole insignificanti variazioni.
Di fatto la storyline migliore è la prima, quando Zombie si concentra sul ragazzo complessato, sulle sue maschere e sulla sua psiche devastata, dando un convincente ritratto della follia concentrata e repressa destinata ad esplodere in seguito.
Qui il marciume familiare è ben presentato, l'avvenente Sheri Moon (moglie di Zombie) è una madre premurosa e l'unica ad avere delle cure per il figlio, mentre tutti gli altri sono ostici e, peggio ancora, del tutto incuranti dei suoi problemi. Zombie cita bene il suo cinema con l'inquietante maschera del clown (ricordando Capitan Spaulding del suo dittico, interpretato da Sid Haig, qui in una particina minore), poi prosegue con l'atto efferato causa di tutto con una buona scena slasher. Poi, improvvisamente, dopo questo prologo, il film scompare. Pur usando un cast di primo ordine, pensate che il dottor Loomis, nemesi storica di Myers (originariamente era lo scomparso Donald Pleasance) è interpretato niente meno che da Malcolm McDowell (l'indimenticabile Alex di Arancia Meccanica) e le altre parti da suoi fidati attori di lavori precedenti, come oltre ai già citati Moon e Haig, Ken Foree, William Forsythe, Danny Trejo, Lew Temple, il regista metallaro si preoccupa molto di far vedere i seni delle procaci vittime, ben poco di creare tensione a dovere, e di dire qualcosa di nuovo rispetto al passato, perdendo in questa seconda ideale trance di film, ogni cifra autoriale. Con sotto le immortali note della colonna sonora ideata da Carpenter, le immagini scorrono monotone tra citazioni più o meno evidenti (la scena del fantasma occhialuto e i piedi in aria sospesi delle vittime che sbattono sul muro per evidenziare la statura di Tyler Mane, presente in Troy ed ex wrestler, che interpreta Myers adulto), senza nessuna valida alternativa di scelta rispetto al passato rendendo il lavoro a questo punto del tutto una ripetitiva riproposizione e non un adattamento stimolante.
Di fatto l'assenza di parole e la maschera/icona (qui trovata in un modo assai poco credibile e sfuggita in seguito ad indagini serie e dettagliate) da parte del serial killer era un fattore che precludeva ogni espressività, se poi le sue azioni si limitano a una passeggiata con coltellaccio e ad assurdi stridolii visti mille volte ai tempi della sua creazione, con pubblico diverso e con preparazione diseguale a quello di oggi, il suo dipanarsi ha l'unica chance emotiva nel gioco di riconoscere camei e presenze fisiche degli attori (di cui purtroppo non c'è presenza dell'ormai stanca della parte Jamie Lee Curtis, che aveva preteso una morte veloce nel capitolo ottavo). In definitiva un film monotono, poco emotivo e senza mordente, perso nel suo riproporre moderno ma uguale, dove le differenze reali sono date dalle maggiori possibilità rispetto al passato di mostrare i corpi e la pelle, che poteva tranquillamente fermarsi al prologo per poi far apparire una mappa del videonoleggio più vicino dove è presente il primo film della serie eseguito dal tuttofare Carpenter, inconstante regista ma che nel 1978 aveva budget poveri ma valori suggestivi di proposizione.
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Zamuele

Reg.: 02 Set 2007
Messaggi: 59
Da: Alatri (FR)
Inviato: 05-01-2008 12:01  
Io non sono d'accordo...ho visto Halloween ieri sera e posso dire di essere uscito piu che soddisfatto dalla sala, è vero la seconda parte è quasi identica al primo film salvo piccole variazioni, ma ciò a mio parere non toglie nulla al film, che diretto in maniera eccellente propone un Michael Myers dalle dimensioni mastodontiche e 10 volte piu distruttivo dell'originale. Nel film di Carpenter tutto era basato sulla tensione, sul fatto "ecco adesso arriva" e poi il momento dell'assassinio non arrivava mai (per carità l'originale è un classico e Carpenter non si tocca è...)in questo invece Michael uccide a ripetizione una vittima dietro l'altra, sfonda solai a suon di tavolate e abbatte tramezzi a spallate senza tener tanto conto del concetto di tensione...HALLOWEEN THE BEGINNING è un horror si, ma a mio parere solo in parte, come tutti i lavori di Zombie.
_________________
"Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema".

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 05-01-2008 12:17  
non c'entra un granché, ma come minchia ti è venuto in mente di "girare" quelle pseudo gag?
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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Zamuele

Reg.: 02 Set 2007
Messaggi: 59
Da: Alatri (FR)
Inviato: 05-01-2008 12:51  
quote:
In data 2008-01-05 12:17, oronzocana scrive:
non c'entra un granché, ma come minchia ti è venuto in mente di "girare" quelle pseudo gag?




ma chi io? Se intendi i corti su youtube, lo si è fatto per divertimento...tra amici...uno spasso...
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uppangier

Reg.: 25 Giu 2007
Messaggi: 720
Da: NAPOLI (NA)
Inviato: 05-01-2008 12:53  
Ho letto critiche altrove decisamente opposte a quelle di Kubrickfan e simili a quelle di Zamuele. Simili perché ancora più pro Zombie, con l'uso di aggettivi qualificativi assoluti.
_________________
Ultime performances di uppangier.
Esibizione del suo artista preferito e uso del 4° linguaggio, quello naturale.

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Zamuele

Reg.: 02 Set 2007
Messaggi: 59
Da: Alatri (FR)
Inviato: 05-01-2008 13:03  
Se si ama Rob Zombie e il suo stile, non si puo non amare questo film...certo è un remake, e come tale la storia non poteva essere stravolta o chissà cosa, tutto quello che ci si deve aspettare è un Halloween con lo stile di Rob Zombie...uno stile del quale sono impregnati sia i protagonisti che gli ambienti...tutto qui...(l'allusione ai kiss e al relativo concetto di maschere è geniale...e il film inizia con GOD OF THUNDER...ha ha ha). Secondo me il migliore Halloween insieme all'originale...

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 05-01-2008 13:17  
quote:
In data 2008-01-05 12:51, Zamuele scrive:
quote:
In data 2008-01-05 12:17, oronzocana scrive:
non c'entra un granché, ma come minchia ti è venuto in mente di "girare" quelle pseudo gag?


ma chi io? Se intendi i corti su youtube, lo si è fatto per divertimento...tra amici...uno spasso...


Oddio... Mi viene troppo da ridere proprio perchè non fanno ridere... Giuro!

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Zamuele

Reg.: 02 Set 2007
Messaggi: 59
Da: Alatri (FR)
Inviato: 05-01-2008 13:20  
di pseudogag c'è solo quella dell'esorcista...un misto tra ironia e pulp malriuscito...poi ci sono una serie di cazzate immani fatte con gli amici...MALEDETTO QUEL GIORNO è un misto tra un horror che definirlo tale è una bestemmia e U-TURN...poi c'è ONE NIGHT OF SIN...soggetto originale ma è diviso in 6 parti perchè dura piu di mezzora...da apprezzare la voglia di fare cinema senza alcun mezzo dai...
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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 05-01-2008 13:23  
Cacchio, non vedo l'ora di vederlo! Sono curiosissimo di vedere come Zombie abbia interpretato la vicenda.
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Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio.

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 05-01-2008 13:42  
quote:
In data 2008-01-05 13:20, Zamuele scrive:
di pseudogag c'è solo quella dell'esorcista...un misto tra ironia e pulp malriuscito...poi ci sono una serie di cazzate immani fatte con gli amici...MALEDETTO QUEL GIORNO è un misto tra un horror che definirlo tale è una bestemmia e U-TURN...poi c'è ONE NIGHT OF SIN...soggetto originale ma è diviso in 6 parti perchè dura piu di mezzora...da apprezzare la voglia di fare cinema senza alcun mezzo dai...


Quelli non li ho visti, ho visto solo gli animali spagnoli e mi riferivo appunto a loro

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Zamuele

Reg.: 02 Set 2007
Messaggi: 59
Da: Alatri (FR)
Inviato: 05-01-2008 13:56  
a ma quelle sono stupidaggini abnormi....percio hai ragione...
_________________
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 05-01-2008 14:55  
come dicevo nell'agenda dei film ieri sera, il primo tempo per molti versi è anche più che godibile, si fanno apprezzare diverse buone idee e l'ironia di fondo con cui zombie interpreta e riconfigura il genere horror. poi, nella seconda parte, il film cambia registro proprio come nell'originale di carpenter, ma zombie inspiegabilmente abbandona tutto quello che stava facendo di buono e interessante, si prende sul serio e si concentra sull'horror puro mettendo in fila 40-50 minuti di disarmante banalità, che avvicinano il livello del film molto più ai seguiti che al capolavoro del '78.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 05-01-2008 17:01  
Per far prima ripropongo, per ora, quanto scrissi in "diario dei film", calderone troppo dispersivo.

Esattamente, c'è un forte scarto tra la prima e seconda parte (migliore la prima), ma il film tiene, è puro e duro, durissimo, Rob Zombie.
Cmq non è un remake del film di Carpenter, bensì un omaggio (a livello plastico-visivo, pauristico-orrorifico, surclassa il modello di riferimento che trovo francamente invecchiato, che non mi ha mai particolarmente intrigato). D'altra parte, fin dai 1000 corpi, Zombie ha sempre messo in scena la sua cinefilia come pretesto per le solide e personalissime invenzioni.

Con questo film Zombie si riconferma uno dei pochi grandi fautori contemporanei del "genere", ed oltre il genere perchè, a differenza del teenagerismo un po' modaiolo ed inoffensivo di Carpenter (regista a mio avviso memorabile per ben altri capolavori), affonda il suo coltellaccio nelle durissime membrane della psiche e del "sociale", ma senza predicozze... Con grande sfoggio di (auto)ironia, di primissima scelta.

Aggiungo che il gioco plastico e sapiente della mdp, dunque lo stile, rende credibili e godibil eccessi ed incongruenze (testuali, e sti cazzi! di cui perlatro si nutre tutto il "genere", riscontrabile anche nell' halloween di Carpenter) della seconda parte.

La prima parte è comunque geniale, mozzafiato!




_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 05-01-2008 alle 17:03 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 05-01-2008 17:39  
quote:
In data 2008-01-05 12:01, Zamuele scrive:
Michael uccide a ripetizione una vittima dietro l'altra, sfonda solai a suon di tavolate e abbatte tramezzi a spallate senza tener tanto conto del concetto di tensione...HALLOWEEN THE BEGINNING è un horror si, ma a mio parere solo in parte, come tutti i lavori di Zombie.




Concordo, si potrebbe interpretare come una metafora della morte del cinema di genere che torna a mostrare la sua vigorosa muscolatura dietro la "maschera" del genere che aggira le trappole dei topoi del genere stesso per prospettare un'angoscia esistenziale che nel film di Carpenter, film puramente di genere, privo di sottotesti, non esiste. A Zombie non interessa la tensione (in tutti i suoi film si sa subito tutto) in senso canonico, bensì l'azione cinematografica.

Zombie, come nella Casa dei 1000 corpi, rimaneggia e distrugge il mito di plastica, inerme e modaiolo, industriale, dell'Halloween carpenteriano, dunque il mito reale dell'americano in cerca - nelle zucche... - di paurismo "esotico", mostrando come il vero horrore si annidi invece in quella stessa società che lo celebra, nel tentativo di esorcizzarlo, in quella grande "provincia" americana che, ieri come oggi, seguita a rappresentare l'horrore sul fronte sociopolitico, esistenziale e culturale. Sull'horrore "rassicurante" Zombie fa cadere la devastante mannaia che separa il vero dal falso, per dimostrare che esiste un vero e un falso, ma senza manicheismi e moralismi, con grande senso del cinema che se ne frega di tensione, sorpresa e suspense, e che - rifiutando e distruggendo i moduli narrativi e stilistici del genere -approccia il genere, supera il genere per poterlo riaffermare, riaggiornare.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 05-01-2008 17:42  
quote:
In data 2008-01-05 14:55, sandrix81 scrive:
nella seconda parte, il film cambia registro proprio come nell'originale di carpenter



In che senso?
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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